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Convenzionamento con enti pubblici

Domanda: 

La nostra associazione, per la veste giuridica che ha, è obbligata a stipulare con gli enti pubblici solo convenzioni o può anche accettare da parte del Comune una determina ovvero un incarico senza convenzione? Nell'ultimo caso, l'attività che l'associazione svolgerebbe per adempiere alla determina, comporterebbe attività commerciale? E ai fini dell'esposizione in bilancio, cosa cambierebbe l'accettazione di una determina in luogo della sottoscrizione di una convenzione? Si fa presente che la nostra associazione, fino ad oggi, avendo delle convenzioni con enti territoriali, ha sempre provveduto all'invio delle fatture elettroniche per le liquidazioni dei rimborsi spese accordati per i servizi resi. Nell'ipotesi in cui potesse accettare una determina, come dovrebbe rendicontare i rimborsi spesa che riceverebbe dall'ente? Sotto forma di rimborsi spesa o come servizi resi? Tuttavia, non potrebbe l'associazione emettere una fattura elettronica riconducibile ad un C.I.G., non essendoci una convenzione in essere, ma una determina di incarico di servizio. L'addetto del comune che ha proposto la determina, indicherebbe nella stessa la spesa che l'ente dovrà sostenere, come rimborso spese. Principalmente la nostra preoccupazione, è quella di arrivare a svolgere attività commerciale e di doverla esporre in bilancio. A titolo informativo, se l'associazione svolgesse attività commerciale (magari per effetto dell'accettazione della determina che l'ente ci propone), da un punto di vista fiscale e contabile cosa ci comporterebbe?

Risposta: 

Anche se esiste una peculiare disciplina nel Codice del terzo settore (art. 56 del D.Lgs. n. 117/2017) sulle convenzioni fra Amministrazioni pubbliche e ODV (Organizzazioni di Volontariato) e APS (Associazioni di Promozione Sociale), questo strumento di integrazione pubblico-privato non é esclusivo, quindi continua ad essere ammessa la determinazione dirigenziale nei limiti del diritto amministrativo. Non é tuttavia la natura giuridica dell'atto (determinazione dirigenziale o convenzione) che qualifica l'attività associativa commerciale o istituzionale, bensì sono i caratteri dell'attività svolta (tipologia attività e del documento emesso, natura di corrispettivo o di rimborso spese, durata degli interventi, organizzazione dei fattori produttivi come lavoro volontario/retribuito, impiego di mezzi, ...) che determinano la commercialità o l'istituzionalità della stessa attività, sotto il profilo fiscale. Anche sotto il profilo contabile, l'adozione di una determina piuttosto che di una convenzione, é sostanzialmente irrilevante: si tratta pur sempre di entrate (sotto il profilo finanziario) o di proventi/oneri (sotto il profilo economico) provenienti da una Amministrazione (Comune). Ciò che invece rileva sotto il profilo tributario é la qualificazione della entrata. Se l'associazione scrivente emette una fattura elettronica presuppone (probabilmente in modo erroneo: bisognerebbe approfondire i caratteri effettivi dell'attività svolta!) lo svolgimento di un'attività commerciale che necessita l'apertura della Partita Iva e la tenuta della contabilità fiscale separata. Se invece emette una nota di addebito a fronte di un rimborso spese, l'attività viene considerata istituzionale, come dovrebbe essere quella svolta dalle organizzazioni di volontariato in regime di esclusione Iva.

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