Volontariato, riaccendiamo la passione

Martedì 19 luglio 2022

Cara Direttrice,

ringrazio il suo giornale per aver dato spazio ad una problematica sensibile nella società odierna emersa nella richiesta di aiuto del provveditore della Misericordia di Firenze e nell’intervista al Prof. Givone di ieri.

Interessandomi da tanto tempo di volontariato sono stato sollecitato ad un intervento che vuole essere solo un piccolo contributo ad una riflessione che spero possa restare aperta. Una riflessione che ci porta innanzitutto all’origine del senso delle nostre vite.

“Non si trovano volontari”, è un dato di fatto. Occorre però non fermarsi al fenomeno, ma chiedersi il motivo di questa mancanza di appeal.

È un problema dei giovani che non si avvicinano o siamo noi adulti a non essere attrattivi? Forse le nostre strutture che fanno sempre le stesse cose allo stesso modo necessitano di essere rinnovate? Forse anche noi stessi dobbiamo fare autocritica ed essere più capaci di ascolto?

Con i miei figli mi è capitato che qualcuno di loro, in alcuni momenti, abbia avuto qualche difficoltà a scuola. In questi frangenti raramente ho trovato insegnanti che si mettessero in discussione, spesso accusavano i ragazzi di svogliatezza. Poi un bel giorno capitava di incontrare un professore appassionato e guarda caso anche quelli più svogliati diventavano dei campioni in quella materia.

I giovani hanno bisogni di maestri che appassionino, questo vale anche per il volontariato.

Le strutture non possono essere attrattive di per se, anche quelle che hanno secoli di carità alle spalle.

Dobbiamo recuperare la passione che attira i giovani.

Nella mia esperienza tante volte ho visto giovani avvicinarsi al volontariato. Ultimamente ho visto giovani universitari mettersi a disposizione gratuitamente per aiutare ragazzini delle scuole medie che avevano difficoltà nello studio, vedere questi ragazzi grandi a fianco dei più piccoli è stato commovente.

Ho visto giovani prendere l’impegno di fare compagnia ad anziani soli ed essere divenuti in poco tempo per loro come dei nipoti. E poi tante associazioni che hanno investito nel creare le condizioni per avvicinare i giovani al volontariato.

Nell’ultimo periodo con il Cesvot abbiamo lanciato la campagna “Passa all’azione diventa volontario” e tanti giovani hanno risposto all’appello. Certo in alcuni casi è successo che certe associazioni non sono state in grado di accogliere i volontari, proponendo loro un impegno troppo gravoso. Le associazioni che hanno ascoltato le esigenze di questi nuovi volontari invece sono state capaci di inserirli nelle proprie attività, magari inventandosi qualcosa di nuovo.

In ogni settore credo ci sia bisogno di ritornare alle origine dello scopo del proprio agire, superando le rigidità, scopo che è sempre da riconquistare e da reimparare forse proprio nella relazione con i nostri giovani i quali ci chiedono solo di dedicare del tempo ad ascoltarli.

Grazie,

Luigi Paccosi, presidente di Cesvot.

ph. Enrico Genovesi

 

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