Terzo settore, a Empoli 17 mila euro destinati ai giovani e ai loro progetti

Venerdì 1 maggio 2020

Un appello rivolto ai giovani, perché all’interno delle associazioni di volontariato possano dare il loro contributo e rinnovare le proposte del terzo settore, perché possano sentirsi protagonisti di nuove iniziative in ambito sociale adeguate alla fase complessa  post pandemia che ci aspetta e che richiede l’impegno di tutti.

E’ questo il messaggio contenuto nel bando regionale “I giovani per il volontariatoValorizzare il protagonismo giovanile nelle organizzazioni” sostenuto e promosso da Regione Toscana-Giovanisì e attuato con la collaborazione di Cesvot. Il bando è rivolto agli enti del terzo settore toscani iscritti ai registri del volontariato, della promozione sociale e allanagrafe delle onlus con l’esclusione delle cooperative sociali e degli enti soci di Cesvot. Il bando mette a disposizione circa 5 mila euro per 3 progetti presentati dagli enti empolesi con un investimento complessivo di 17.370 euro. 

In totale per gli enti toscani sono 240 mila euro le risorse stanziate da Regione Toscana nellambito del progetto Giovanisì in accordo con il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.

Gli enti potranno presentare le loro proposte fino al 23 settembre compilando il formulario online disponibile sul sito www.cesvot.it. Il bando prevede una specifica valorizzazione dei progetti che programmino azioni a sostegno della fase post-emergenza legata alla pandemia Covid19 che il terzo settore si troverà ad affrontare nei prossimi mesi.

Secondo Greta Pieracci, presidente Cesvot Empoli: “Questo bando è un appello alle nuove generazioni perché anche loro si sentano protagoniste della sfida a cui è chiamata la nostra società. Serve la loro partecipazione alla vita delle associazioni di volontariato e degli enti del terzo settore perché grazie alla loro creatività e ai loro originali contributi si possa rispondere meglio alle difficoltà del complesso periodo che stiamo vivendo. I giovani sono una parte fondamentale del presente delle associazioni. E' proprio nel mondo associativo che possono trovare un terreno nel quale applicare – durante il passaggio dallo studio al lavoro – le competenze acquisite, mettendole a disposizione della collettività.  È qui che, secondo me, si gioca un’importante sfida: trovare il giusto equilibrio tra affidare ai giovani responsabilità per coinvolgerli in modo ancor più attivo e il rischio di caricarli troppo, con la conseguenza del loro allontanamento. Se vinta, è una sfida che permetterà di avere nelle associazioni l’agognato ricambio generazionale."

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