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Terza età attiva

Giovedì 19 Aprile 2007

Secondo i dati dell'Onu, nel 2050 i cittadini sopra i 75 anni costituiranno il 28% della popolazione europea e la fascia dei cittadini tra i 16 e i 65 anni diminuirà di 130 milioni di individui.
Dalle stime elaborate dall'Istat ('Rapporto sulla popolazione italiana' relativo all'anno 2006), in Italia la tendenza al progressivo invecchiamento è oggi caratteristica comune a tutto il territorio nazionale. Gli over 65 sono 1 su 4, cioè il 20% della popolazione, contro il 17% riscontrato dieci anni fa.
Nel contesto europeo, agli inizi degli anni '90 l'Italia e la Spagna erano ancora i paesi ‘più giovani'. Nel 2005 l'Italia è diventata prima per ‘grandi vecchi' (over 80). 
E se è vero che oggi la fertilità è in recupero, la popolazione residente cresce prevalentemente per effetto dell'immigrazione.

Questa importante trasformazione demografica, nata nel dopoguerra grazie a un maggior benessere e ai progressi della medicina, ha imposto anche un cambiamento nel modo di considerare e vivere la vecchiaia. Un tempo riconquistato, utile per imparare, produrre sapere, costruire nuove relazioni sociali, fare volontariato e contribuire alla crescita culturale e sociale della comunità.

Lo conferma una recente indagine Censis ('Invecchiare in salute'), secondo cui il popolo degli anziani, eterogeneo per condizioni di vita, livello sociale e culturale, è attivo, ha numerosi interessi e nessuna voglia di sentirsi escluso.
Chi vive la vecchiaia in buona salute, infatti, spesso vede questa condizione come un momento della vita ancora ricco di opportunità e prospettive. Il 75% degli italiani sopra i 60 anni e quasi il 70% delle persone appartenenti alla fascia di età compresa tra i 75 e i 79 anni dichiara di non sentirsi anziano.
Tra i tanti interessi, dopo la cura dei nipoti, ci sono i viaggi, le attività culturali, le occasioni di ritrovo con amici e soprattutto il volontariato.

A conferma di questo dato, su scala regionale la Toscana - una delle regioni più longeve d'Italia – registra una costante crescita della partecipazione degli anziani alle attività di volontariato. La fascia di età maggiormente interessata è quella che va dai 55 ai 64 anni.

Gli anziani si dimostrano quindi più attivi e responsabili nelle loro scelte, perché consapevoli di avere la possibilità di vivere un modello di cittadinanza piena e di anzianità vitale, da spendere per sé e per gli altri, contro lo stereotipo negativo che vede l'invecchiamento solo in termini di costo, malattia ed emarginazione.

Per ulteriori approfondimenti: 

http://demo.istat.it/altridati/indicatori/index.html#tabreg (Indicatori demografici anno 2006)
Invecchiare in salute (ricerca Censis)
World Population Prospects (UN)

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