Presidente Gelli: “Si chiude un anno di riforme per il sociale ed il Terzo Settore. Serve continuare su questa strada”

Giovedì 29 dicembre 2016

Al Cesvot tutto è pronto per l’avvio delle attività 2017, anno in cui il Centro Servizi Volontariato Toscano compirà vent’anni. Una governance di 35 associazioni regionali, dall’Anpas alle Misericordie, dall’Avis all’Arci. E oltre 200 le associazioni territoriali nel governo delle 11 delegazioni locali.

Ad oggi sono 3420 le associazioni di volontariato toscane e circa l’80% di esse usufruiscono dei servizi del Centro. Il 72% è impegnata nel socio-sanitario. Molte le associazioni che si occupano di handicap, immigrati, anziani e donazioni.

Solo nel 2016 Cesvot ha erogato 1563 servizi gratuiti di consulenza e accompagnamento svolte da un team di esperti capace di rispondere in modo personalizzato alle richieste: da come creare un’associazione alle questioni fiscali, amministrative e civilistiche; dal diritto del lavoro alle forme contrattuali; dall’attività di comunicazione alle tecniche di promozione. E poi organizzazione e sviluppo associativo, progettazione europea, fundraising e crowdfunding, accoglienza volontari.

Migliaia i volontari formati attraverso i corsi di formazione e decine le attività svolte insieme agli enti pubblici: Regione Toscana, Osservatorio Scolastico Regionale, Comuni, Anci, Università.

Importanti anche i riconoscimenti ricevuti: la Magna Charta del volontariato per i beni culturali - Linee guida per sostenere e regolamentare la collaborazione fra volontariato ed istituzioni, è stata inserita nel protocollo d’intesa per la valorizzazione e la promozione dei beni culturali in Toscana firmato dal presidente della Regione Toscana e dal Ministro Dario Franceschini. Nascono al Cesvot anche le Linee guida sul trasporto sociale in Toscana per aiutare ad uniformare un servizio che ogni anno eroga circa 570 mila prestazioni e che rappresenta una delle attività a maggiore impatto sulla comunità.

Tanti, inoltre, i temi affrontati attraverso progetti, convegni o percorsi di alta formazione: disabilità, immigrazione, alternanza scuola-lavoro, Alzheimer, solitudine delle persone anziane, progettazione europea.

“Si chiude un anno intenso e molto impegnativo – dice Federico Gelli, presidente di Cesvot - ho vissuto il 2016 dedicando tempo, lavoro ed attenzione a tre ambiti diversi ma strettamente collegati fra loro: sanità, come responsabile nazionale per il Pd; immigrazione, in qualità di presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione e di espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate; volontariato, come presidente di Cesvot ed anche come deputato incaricato dal Governo a seguire l’iter della Riforma del Terzo settore. A pensarci bene, oltre le diverse responsabilità e competenze che ciascuno di questi incarichi richiede, c’è un filo rosso che li rende contigui e non così distanti. Il filo rosso sono le persone nei loro aspetti più vulnerabili e più fragili: quelli della salute e dell’esclusione sociale”.

“Credo – aggiunge Gelli - di essere stato fortunato perché ho fatto parte della maggioranza di un Governo che ha saputo sintonizzare l’agenda della politica sui problemi delle persone. Purtroppo però non è stato in grado di raccontarlo, di far comprendere all’opinione pubblica quanto della sua azione politica concreta era rivolta alle fasce più deboli e quanto i nuovi provvedimenti sul sociale avrebbero migliorato la qualità della vita delle persone con più difficoltà. In questo senso il Governo precedente ha fatto molte cose di rilievo: la legge anti spreco alimentare, l’eco bonus, la riforma del Terzo Settore, la legge sul Dopo di Noi, la legge sulle Unioni civili, la legge sull’autismo. Ha introdotto il Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale ed il Fondo per il gioco d’azzardo patologico al fine di garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette; ha definito i nuovi Livelli di Assistenza anche in ambito socio-sanitario ed ha previsto l’inserimento delle persone affette da ludopatia fra gli utenti dei servizi destinati al trattamento delle dipendenze patologiche. Serve continuare su questa strada. I miei più cari auguri a tutti”.

Guarda l'intervista di Rtv38 a Federico Gelli

 

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