Ludopatia, a Pontremoli se ne parla con i volontari, i ragazzi e le istituzioni

Martedì 19 novembre 2019

Parteciperanno anche gli studenti delle scuole superiori di Pontremoli e Villafranca (Istituto Malaspina e Istituto Da Vinci) al convegno "La Ludopatia. Istituzioni e volontariato a confronto sulle dipendenze da gioco" si svolgerà venerdì 22 novembre dalle ore 10.30 alle 12.30 al Teatro Cabrini (viale Cabrini 4 a Pontremoli).

L'evento, a ingresso libero, è organizzato dalla Delegazione Cesvot di Massa-Carrara. Porteranno i loro saluti il Direttore della SdS  Lunigiana Rosanna Vallelonga e la presidente della Delegazione Cesvot di Massa-Carrara, Francesca Menconi.

Parteciperanno alla tavola rotonda Serena Spinelli, presidente dell'Osservatorio Regione Toscana sul gioco patologico e Maurizio Varese, responsabile Area Dipendenze Usl Toscana Nord Ovest. Uno spazio sarà riservato alle testim0nianze.

“Il territorio della Provincia di Massa Carrara è tra quelli presenti nell’elenco delle zone in cui il fenomeno delle dipendenze da gioco, sempre più in crescita tra i giovani, rappresenta un rischio sociale crescente – spiega Menconi - L’incontro vuole essere un momento di riflessione sul tema della ludopatia, un approfondimento interattivo tra le istituzioni, il volontariato e il pubblico presente sugli “inganni” e “sulla dipendenza” del gioco d’azzardo. La ludopatia è una malattia, e chi gioca in modo compulsivo è una persona che va seguita, compresa e curata”.

“Il mondo del volontariato e della solidarietà abbraccia tanti diversi aspetti della nostra società, compresa l'attenzione verso chi per difficoltà nel proprio percorso di vita si trova a dover fare i conti con le dipendenze – commenta Federico Gelli, presidente Cesvot - E' lodevole l'iniziativa del Cesvot di Massa-Carrara che affronta una delle dipendenze che sembra più 'innocua' rispetto a quelle da sostanze stupefacenti o da alcol, ma che in realtà nasconde problemi seri da affrontare con l'aiuto di professionisti. E' importante lavorare per riconoscere questo tipo di patologie, sostenere chi ci deve fare i conti, rifletterne insieme ai giovani”.

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