Donne, volontariato e pari opportunità

Lunedì 5 novembre 2007

16 novembre: primo appuntamento di Cesvot a Dire&Fare

Firenze, 7 novembre 2007. “Volontariamente pari. Pari opportunità e democrazia di genere nel terzo settore”, questo il titolo del primo appuntamento promosso da Cesvot venerdì 16 novembre, ore 10.30, a Marina di Carrara all'interno della Rassegna Dire&Fare.
Partecipano 15 organizzazioni attive nell'ambito del volontariato, della promozione sociale e della cooperazione internazionale, tra cui Anpas, Misericordie, Cospe, Avis, Uisp, Arci. Uomini e donne di piccole e grandi associazioni proveranno a capire perché nel terzo settore e nel volontariato molte sono le donne che operano ma poche quelle che 'rappresentano' e decidono. Alla tavola rotonda, coordinata dalla giornalista Carmen Lasorella, partecipano, tra gli altri, Valeria Ajovalasit, presidente di Arcidonna e consigliera della Ministra per le pari opportunità, Chiara Grassi presidente della Commissione regionale pari opportunità e Vincenzo Striano portavoce del Forum toscano del terzo settore.

La tavola rotonda sarà l'occasione per discutere i primi risultati della ricerca “Le donne del volontariato toscano” promossa da Cesvot e realizzata da Rossana Caselli del Centro Nazionale del Volontariato. Alla base dell'indagine 11 focus group, uno per ogni delegazione provinciale del Cesvot, e 30 interviste individuali, per un totale di 100 donne intervistate. Due gli obiettivi della ricerca: la ‘qualità' e le caratteristiche del volontariato femminile e la presenza delle donne negli organi di rappresentanza delle organizzazioni di volontariato.

Secondo l'Istat sono circa 2 milioni le italiane che fanno volontariato, superando ormai la partecipazione maschile in numerose regioni sia del sud che del centro e nord Italia. Nel complesso, le due componenti, maschile e femminile, tendono ad eguagliarsi, ma negli ultimi anni si registra un forte aumento del volontariato femminile soprattutto in ambito sociale e socio-sanitario, mentre in altri settori – come quello della protezione civile – il volontariato è ancora quasi esclusivamente maschile. Anche in Toscana cresce il volontariato femminile: le donne rappresentano la maggioranza dei volontari toscani (53,5%) soprattutto tra i giovani. La gran parte delle volontarie toscane opera in associazioni che offrono assistenza socio-sanitaria, promuovono i diritti di malati e disabili, tutelano l'ambiente e i beni culturali, sostengono le persone immigrate, le donne e i minori.

Per molte donne il volontariato è una scelta di impegno, responsabilità e cura di sé e degli altri ma anche un'opportunità di partecipazione attiva e di relazione. Come dichiarano molte intervistate, il volontariato offre uno spazio più favorevole e aperto rispetto ad altri contesti politici o istituzionali.

La grande partecipazione delle donne al volontariato non comporta però risultati significativi in termini di rappresentanza. Dalla ricerca risulta, infatti, che la presenza femminile nella rappresentanza delle organizzazioni di volontariato toscane non supera una media che va dal 18% (Lucca e Arezzo) al 23% (Firenze e Pisa). Meno quindi di un'associazione toscana su 4 ha una presenza femminile negli organi di rappresentanza, un dato basso anche rispetto ad altre regioni del Centro Italia.
I numeri scendono ulteriormente se guardiamo i vertici delle grandi associazioni “storiche” toscane. Le donne presidenti nelle Pubbliche Assistenze sono 12, pari all'8% del totale. Assai ridotto il numero delle donne presidenti anche nelle Misericordie e tra le altre associazioni socio-sanitarie, come Fratres (5%) e Aido (2%). Un po' meglio Avis (13%). Scarsa la presenza delle donne anche negli organi di rappresentanza istituzionale, come le consulte del volontariato.

Cristiana Guccinelli
Responsabile Settore Comunicazione, Promozione e Ufficio stampa
Tel. 329 3709406

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