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La partecipazione dà solo buoni frutti

Cosa è un Gat? Ce lo spiega Emanuele Carissimi, presidente del Gat di Scansano

Un modello di investimento che permette di acquistare in modo condiviso un’impresa agricola biologica e di azzerrare la filiera! Questa l’idea di fondo che ispira i Gat – Gruppi di acquisto terreni. In Italia sono ormai 7, uno è a Scansano (Gr) e proprio in questi giorni è stato selezionato per il Premio Personaggio Ambiente 2013. Per saperne di più abbiamo intervistato Emanuele Carissimi, 41 anni, presidente del Gat di Scansano.

I Gat sembrano in qualche modo simili ai Gas-Gruppi di acquisto solidale ma, allo stesso tempo, diversi. Come nascono e cosa sono in concreto?

Mi viene da pensare che i Gat siano il passo successivo dei Gas. Prima ci si riunisce per avere prodotti di qualità, poi si cerca di avere il massimo controllo della produzione e si finisce per produrre da soli. I Gat nascono da un progetto su un terreno di riferimento. Lo si analizza, lo si perfeziona e si cercano persone disposte a condividere l’idea e ad investire in essa. Certo, i finanziatori sono fondamentali per far partire il progetto, ma finanziatori che condividono le idee a prescindere dalla resa, o quasi, valgono molto di più: ti aiutano e ti sostengono e non ti mettono sotto pressione.

I Gat coniugano economia sostenibile e finanza etica, rappresentando anche una forma di investimento. Ma quanto può rendere questo investimento?

La resa dell’investimento è modesta, perchè tutto si basa sulla possibilità di rendere effettiva un’idea, ma se si mantengono le condizioni, prevediamo una rendita immediata, che dal quarto anno in poi dovrebbe essere intorno al 3% e una rendita sull’investimento (legata all’aumento del valore del terreno, legato al mercato e ai miglioramenti effettuati in azienda) che è stato preso in considerazione nella misura dell’1% annuo, ovviamente monetizzabile con la vendita della quota. Un totale del 4% annuo, basso, ma tendenzialmente rassicurante tenendo conto che l’investimento è in larga parte garantito dall’immobile stesso.

Gat_Scansano_4Ma veniamo alla vostra esperienza. Come nasce il vostro Gat? Quanti soci contate e cosa producete?

Il nostro Gat nasce ormai quasi 10 anni fa dalla voglia di cambiare vita. Ci siamo messi a cercare il terreno giusto prendendo a riferimento la Toscana e l’Appennino tosco-emiliano. Dovendo diventare il luogo di tutta la vita, avevamo delle esigenze specifiche e per oltre 5 anni non lo abbiamo trovato. Poi per caso la mia signora ha trovato l’annuncio di un terreno che, pur essendo troppo grande e troppo oneroso per noi, aveva tutte le caratteristiche che cercavamo. Siamo venuti a vederlo senza illusioni, ma siamo tornati a casa innamorati. Abbiamo quindi cercato il metodo per comprarlo, fino ad arrivare a conoscere i Gat grazie ad un nostro amico socio del Gat di Quistello (Mn), il primo in Italia. Abbiamo sottoposto il nostro progetto, è stato approvato e così è nato il nostro Gat. Ad oggi contiamo 87 soci per le 100 quote a disposizione (quasi tutti hanno una sola quota). Produciamo frutta, verdura, miele, olio e da quest’anno anche lo zafferano. Cerchiamo di fare una produzione più varia possibile, da una parte per garantire prodotto e non eccedere nella produzione (per ottimizzare la resa economica) e dall’altra per permetterci di produrre mediante metodi di coltivazione biologica. La commercializzazione dei nostri prodotti è diversa: per la frutta e la verdura effettuiamo abbonamenti mensili con consegna settimanale e saltuariamente vendita diretta nei mercati, il miele lo vendiamo anche online con il progetto “Adotta l’arnia”. Poi ovviamente per tutti i nostri prodotti c’è la vendita diretta in azienda.

Può dirci tre buoni motivi per diventare socio di un Gat?

Gat-Scansano_5Innanzitutto si diventa partecipi del nostro tentativo di cambiare il sistema produttivo, integrando la tutela ambientale e l’implemento della biodiversità alla produttività di qualità, garantendo il prodotto e la giusta resa economica. L’investimento è relativo (tra 11mila e 16mila euro), mentre il rischio è decisamente basso. Diventando soci si ha diritto ad esercitare la propria capacità decisionale per qualsiasi variazione al progetto si voglia portare avanti, contribuendo attivamente (senza obblighi) alle dinamiche aziendali. Inoltre il Gat crea posti di lavoro, avvicina la cittadinanza alla terra e ai problemi legati alle attività produttive, facendo quindi la sua piccola parte nella ricerca della soluzione economica alla crisi attuale. Non ultimo si entra a far parte di una grande famiglia dove tutti possono contribuire con la propria esperienza.
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