Gli approfondimenti di Cesvot

Una Carta e una Piattaforma nazionale della salute mentale

Presentate a Roma le 12 priorità da affrontare per migliorare la qualità di vita dei pazienti con disturbi mentali gravi. E contemporaneamente a Firenze nasce la Piattaforma nazionale

In Italia, secondo il Rapporto sulla salute mentale, gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici, nel corso del 2015, ammontano a 777.035 unità (mancano i dati della Valle d’Aosta, della P.A. di Bolzano e della Sardegna). E’ la prima volta che in Italia viene pubblicata un’analisi dettagliata degli interventi socio-sanitari erogati dal Servizio Sanitario Nazionale a persone con problemi psichiatrici e alle loro famiglie, nonostante già dal 2010 una legge imponga la pubblicazione annuale di questi dati.

Il Rapporto purtroppo fotografa una situazione molto critica: nel nostro Paese i servizi per l’assistenza socio-sanitaria di chi soffre di disturbi psichiatrici sono poco integrati tra loro e soprattutto molto diversificati da regione a regione. Si ricorre ancora troppo all’ospedalizzazione e al Tso-Trattamento sanitario obbligatorio (8.777 solo nel 2015) ed è praticamente nulla l’assistenza domiciliare. 

Nel 2015 i pazienti che sono entrati in contatto per la prima volta con i dipartimenti di salute sono stati 369.569. Nel 54,4% dei casi gli utenti sono donne e il 66,1% dei pazienti è al di sopra dei 45 anni di età.

I  tassi  relativi  ai  disturbi schizofrenici, ai disturbi di personalità, ai disturbi da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori nel sesso maschile rispetto a quello femminile, mentre l’opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi.  Per  questi ultimi il tasso degli  utenti di sesso femminile è quasi doppio rispetto a quello del sesso maschile (26,6 per 10.000 ab. nei maschi e 47,3 nelle femmine).

Nel 2015 il costo complessivo per l’assistenza psichiatrica territoriale è stata pari a euro 3.517.005. Per  quanto riguarda l’assistenza psichiatrica ospedaliera, la remunerazione teorica delle prestazioni di ricovero ospedaliero è nel 2015 pari a euro 222.507.

A livello internazionale, già nel 2013, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva ufficialmente approvato due documenti strategici per la costruzione di policy e sostegno alla programmazione nell’area della salute mentale: il primo - WHO’s comprehensive mental health action plan 2013-2020 -  è un piano d’azione globale che invita al  cambiamento di quegli atteggiamenti che favoriscono lo stigma e la discriminazione, oltre che al potenziamento dei servizi per promuovere una maggiore efficienza nell’uso delle risorse dedicate alla salute mentale.

Il secondo documento è L'European Mental Health Action Plan che si inserisce nel contesto della più ampia programmazione di politica sanitaria della Regione Europea, denominata “Health 2020”, nel quale attraverso sette obiettivi, quattro basilari e tre trasversali, vengono declinati gli scopi del Piano di Azione. Per ciascuno degli obiettivi vengono proposte azioni, sia per i 53 Stati membri, sia per la stessa OMS, finalizzate al raggiungimento di risultati misurabili, sia in termini di politiche generali che di loro implementazione a livello nazionale, regionale e locale.

Per questo motivo la Società Italiana di Psichiatria ha deciso di proporre la costituzione di un gruppo di lavoro indipendente ed autonomo, che ha coinvolto le società scientifiche e associazioni di pazienti e familiari, con l’obiettivo di presentare alle istituzioni e ai decisori un elenco di priorità. Ne è nata la “Carta della Salute Mentale alla quale hanno collaborato anche il Coordinamento toscano delle associazioni per la salute mentale, associazione socia di Cesvot, e Progetto Itaca di Firenze.

La Carta della salute mentale verrà presentata il 12 aprile a Roma con un convegno che ha l’obiettivo di illustrare il documento finale composto da un elenco di 12 priorità da affrontare per migliorare la qualità di vita dei pazienti con disturbi mentali gravi. La giornata sarà anche l’occasione per presentare una recente ricerca del EEHTA del CEIS dell’Università di Roma “Tor Vergata” che ha analizzato l’impatto economico della schizofrenia (uno tra i disturbi mentali più gravi) sia sul sistema previdenziale e sociale.

Ed è proprio di questi giorni la notizia che a Firenze è nata la Piattaforma nazionale della salute mentale, un rete di associazioni che intende occuparsi,  con il coinvolgimento diretto di malati e famiglie del tema della salute mentale, del disagio e di possibili azioni per superarlo.

L’idea di una Piattaforma nazionale sulla salute mentale è stata fortemente sollecitata dal Mental Health Europe, la rete europea di associazioni e organizzazioni che si occupano di salute mentale. I soci fondatori della Piattaforma sono: l’Associazione Italiana Salute Mentale, il Coordinamento toscano delle associazioni di salute mentale e l’Unione nazionale delle associazione per la salute mentale.

 

Foto © Anna Sangiorgi © Progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”

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