Non solo numeri

Tra 10 anni su internet il 75% delle tv

Interviste, inchieste e dirette i format vincenti

“Non è necessario essere dei ‘professionisti’ della comunicazione ma aver qualcosa di speciale da mettere in rete e da condividere in un’ottica di web 2.0 e di citizen journalism”. Così si presenta Laquila99.tv, probabilmente la più recente web tv italiana, fondata lo scorso marzo da un gruppo di cittadini aquilani. Queste parole spiegano anche il successo delle oltre 600 web tv attive in Italia. Nel 2003 erano 36, nel 2009 436, oggi sono 642. E cresceranno ancora: secondo gli analisti di Google entro i prossimi 10 anni il 75% dei canali tv saranno creati su Internet (leggi dossier di Repubblica-R2 e L’Unità). In Toscana sono 32 ma sono Lazio (192), Lombardia (85), Puglia (63) le regioni che ne contano di più.

La gran parte delle web tv italiane si finanzia con donazioni, pubblicità e video su commissione, il 30% registra 7-10mila visitatori al mese. Si occupano soprattutto di cultura (57%), sport, politica locale e cronaca, sono molto attente a temi come ambiente (73%), volontariato (57%), lavoro (43%) e legalità (37%). Prediligono notizie locali e iperlocali, denunciano ciò che non va con inchieste e interviste (25%), trasmettono eventi in diretta streaming (73%), ma anche web series e sit-com (8%), condividono su social network e piattaforme videosharing.

width=219Sempre più sostituiscono o integrano le tradizionali tv locali e rappresentano un importante media partner delle pubbliche amministrazioni (il 61% collabora con gli enti locali) e delle piccole-medie imprese. Questi alcuni dati del Rapporto Netizen 2012 realizzato dall’Osservatorio Altra Tv, fondato nel 2004 da Giampaolo Colletti (leggi l’intervista) su ispirazione di Carlo Freccero. Ogni anno Altra Tv e Federazione media digitali indipendenti, promuovono TeleTopi, l’Oscar delle web tv italiane.
Raccontare il territorio, coinvolgere i cittadini e condividere: questi gli ingredienti delle web tv, come Sesto.tv che dal 2008 ‘video-documenta’ quanto accade a Sesto Fiorentino, “la città, le storie delle gente, i fatti, gli eventi” fino alle sedute del consiglio comunale (leggi l’intervista a Daniele Papi). Altre raccontano ‘micro-comunità’ come un condominio (vedi la pioneristica Teletorre19 di Bologna o R-Nord.tv di Modena) oppure trasmettono da un ristorante (Pnbox.tv di Pordenone).

Alcune sono vere e proprie emittenti giornalistiche locali, come Versilia in Tv e Antenna Flash Tv (Cascina, Pisa), o l’evoluzione web 2.0 delle tv comunitarie e delle street tv, come RaodTvItalia, creata a Napoli da alcuni studenti: la prima web tv girata interamente per strada e in diretta, con redazioni on the road itineranti. I giovani rappresentano una fucina formidabile di web tv: a Bergamo c’è Polar.tv con rubriche di musica, arte, umorismo e la trasmissione “La libertà di…” a metà tra una sit com e un flash mob. A Modena i ragazzi di Fuori.tv alternano l’informazione cittadina a reportage e documentari. Hanno vinto ben due TeleTopi!

Le web tv possono essere un potente strumento di partecipazione, informazione sociale e promozione del terzo settore. Veicolano, dal basso e a costi ridotti, temi e soggetti spesso tagliati fuori dai media tradizionali. Come fa Csv.tv, la web tv dedicata al volontariato promossa dal Centro Servizi Volontariato di Chieti, oppure a Foggia Terzo Settore.tv, con approfondimenti, dirette e tg ‘sociali’.
A Foggia c’è anche Frontiera Tv, tutta dedicata ai migranti e all’intercultura, sostenuta da Provincia e Regione Puglia. Sport e disabilità sono, invece, i temi di Ability Channel.tv nata con il patrocinio del Comitato italiano paralimpico, mentre la fiorentina Sipario.tv è l’unica web tv in Italia gestita da persone disabili, con rubriche, ospiti in studio e notiziari.

width=124Il mondo dell’associazionismo e dei movimenti può contare anche su piattaforme web tv la cui mission è proprio dare voce a chi lotta per l’ambiente e contro le mafie, promuove economie solidali, cooperazione, intercultura. Tra queste Arcoiris.tv, una delle prime in Italia con redazioni in 8 città e17664 filmati, e Libera.tv fondata nel 2010, “la social web tv delle idee, delle passioni, delle lotte” che conta 2714 video e 2000 iscritti (leggi l’intervista a Iacopo Venier).

 

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