Storie

Scatti d'identità

Intervista a Paola Riccardi, vicepresidente e direttore artistico di Fotografi Senza Frontiere

La vostra associazione nasce nel 2002 e opera sia in Italia che all'estero. Che tipo di attività svolgete?
Fotografi Senza Frontiere onlus (Fsf) nasce nel 2002 ma è attiva già dal 1997 e lavora alla creazione di laboratori permanenti di fotografia in aree critiche del mondo mossa dalla consapevolezza che quello che viene a mancare nelle situazioni di precarietà o di post-emergenza non sono soltanto il cibo, l'acqua, i medicinali ma anche l'identità. Il nostro obiettivo è di aiutare chi l'ha persa a ricostruirla attraverso la pratica della fotografia, sfruttando le possibilità che essa offre di linguaggio facilmente praticabile ed universalmente comprensibile, di narrazione senza filtri, di auto-rappresentazione. A questo scopo svolgiamo attività didattiche all'interno dei laboratori permanenti che fondiamo (in Nicaragua, Algeria, Palestina, Uganda) e attività documentaristica, in Italia lavoriamo alla promozione delle attività della onlus attraverso mostre, eventi culturali, pubblicazioni editoriali, seminari.

Quali principi ispirano Fotografi Senza Frontiere?
Il principio fondamentale che mi sento di dire possa essere pienamente condiviso da tutti i membri di Fsf ritengo sia il voler essere solidali con persone che sappiamo avere meno, molto meno di noi. Persone alle quali desideriamo dare di più. Mettendo a disposizione tempo, energie e le nostre risorse professionali per offrire delle esperienze capaci di alleviare quel senso di umana impotenza che si genera nella precarietà ed innescare dei circoli virtuosi che possano sfociare in nuovi orizzonti professionali e culturali, in un rinsaldato senso di fiducia verso la vita, in occasioni di positiva crescita personale. E tutto questo arricchimento lungi dall'essere solo in un senso. Ci siamo detti tra noi più e più volte, e lo diciamo spesso anche a loro, quanto impariamo ogni volta dai nostri allievi. L'operato di Fsf si fonda sulla base e le prassi dell'antropologia culturale e senza dubbio su un sincero interesse per l'altro.

Recentemente avete concluso un progetto a Panama. Può dirci qualcosa su questa esperienza e su quali altri progetti state lavorando?
La missione ha avuto luogo nella comarca di Kuna Yala, un gruppo di isole vicino a Panama. Avendo riscosso l'unanime approvazione dei saggi Sahila che governano le isole, prima presenza non indigena ad aver preso parte e parlato al Congresso annuale, Fsf ha realizzato un primo ciclo didattico con un gruppo di giovani Kuna. La prossima missione sarà a Kalongo, Uganda, dove Fsf ha già operato nel 2009 all'interno del progetto Fondazione 4 Africa, con il compito di documentare attraverso laboratori multimediali rivolti agli studenti della scuola secondaria superiore il complesso tema del ritorno nei villaggi degli sfollati di guerra. E poi siamo molto impegnati nella cura di tutti i laboratori attivi e nella costante ricerca di fondi e di partnership. Operiamo quasi sempre in totale autonomia, potendo contare su una struttura snella, consolidata e basata su significative affinità elettive tra le persone dello staff.

Fotografi Senza Frontiere Onlus
Sede legale: Via Domenico Maria Manni 60 - 50137 Firenze
Sede operativa: Via Gentile Bellini 6 - 20146 Milano
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www.fotografisenzafrontiere.org

 

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