Gli approfondimenti di Cesvot

Non c'è salute senza salute mentale: la recensione

L'approfondimento di Bruno Lo Cicero sulle attività di promozione in occasione della Giornata mondiale della salute mentale

La Federazione Mondiale per la Salute Mentale WFMH promuove anche quest’anno la "Giornata Mondiale della salute mentale” il 10 ottobre: per il 2023  Il tema è “La salute mentale è un diritto universale”. La campagna di comunicazione mira a collocare la salute mentale in un quadro di diritti umani universali coinvolgendo individui, comunità, istituzioni e parti interessate in tutto il mondo, per promuovere la consapevolezza sui problemi che esistono e di fatto impediscono il pieno esercizio dei diritti delle persone con problemi di salute mentale.

Già da qualche anno, il Coordinamento toscano delle associazioni per la salute mentale lavora alla sensibilizzazione dei cittadini sui temi della salute mentale, tema che ha nella giornata del 10 ottobre un momento topico (come peraltro molte altre tematiche durante l’anno).

Come da tradizione, Il Coordinamento organizza per il 10 ottobre una marcia sulle Mura di Lucca (alle ore 17 con partenza dal Bar delle Mura), marcia che si concluderà con una performance teatrale, ed in più ha scelto un meccanismo attenzionale intelligente e di sicura efficacia.

Il 10 ottobre, infatti, molti palazzi pubblici in Italia ed all’estero saranno illuminati di verde. Il verde è un colore positivo, che evoca la speranza, è un colore naturale, un colore in cui tutti possiamo in qualche modo identificarci.

Sotto il comune slogan "Non c'è salute senza salute mentale" molte saranno le occasioni in tutta la Toscana di eventi, camminate, mostre, spettacoli, tutti improntati ad una forte sensibilizzazione sull’importanza della salute mentale, sui rischi derivanti da una emarginazione sociale del tema, dei pazienti e delle loro famiglie, dalle scelte pubbliche di sanità che portano ad una sempre minore quantità di servizi per pazienti e famiglie.

Ben venga quindi una azione molto visibile, che coinvolge le amministrazioni comunali e sovra-comunali, che le impegna in una presa in carico del tema attraverso un’azione semplice come accendere una lampadina (verde).

E però… e però, perché questa azione abbia efficacia non serve soltanto illuminare il palazzo, ma metaforicamente illuminare l’azione, per evitare che il cittadino veda un movimento verde e non ne capisca il significato.

Oggi per esempio il lilla, il rosso, il giallo sono colori sdoganati da questa dinamica, mentre il verde ancora no. Per questo è importante ridondare, parlare cioè dell’azione "La Toscana si illumina di verde", rilanciarla sui social, condividerla. Le 52 associazioni aderenti sono quindi impegnate ad articolare una serie di iniziative (che coprono per un ampio periodo, e tutto il territorio regionale) ma dovranno anche impegnarsi a rendere visibile l’azione.

Un suggerimento quindi, a tutte le associazioni che organizzano eventi e modalità di ingaggio con poco spazio per spiegarle (sul monumento altro non c’è che una luce verde): occupatevi della “diffusione” del fatto e dell’atto, oltre che della sua “effettuazione” (dirlo oltre che farlo, savoir-faire e faire-savoir …),  postando foto anche di anni passati, focalizzando l’attenzione sul fatto, e non solo sull’effetto.

Chi non vedrà quel monumento potrà così essere immerso in una brand-experience (in cui il brand è il tema sociale, cioè il bisogno) se lavorerete non solo ad illuminare il monumento, ma anche (forse, soprattutto) se direte di avere illuminato il faro verde.

Alla prossima, e fate pubblicità.

Ps: La pubblicità è ripetizione, quindi …“Non c’è salute senza salute mentale”

×