La campagna del mese

‘Mi ritorni in… mente’

Pochi ma grandi. Per un uso intelligente dell'affissione

Questo mese vorrei dare un pratico suggerimento “anti-spreco”, commentando un format di campagna che può rappresentare un uso intelligente dell’affissione (locale e di prossimità) per le iniziative del volontariato. Questa campagna della Rete della Salute Mentale di Campobasso (www.rsmcampobasso.it) che lancia il programma Mi ritorni in… mente, oltre ad un interessante messaggio anti-stigma (la salute pentale non più come un “problema” o una “patologia”, ma come ricerca del benessere psicofisico) è un buon esempio di strategia pubblicitaria integrata (copywriting intelligente + art direction azzeccata + ottimizzazione delle risorse sui media).

Copywriting (le parole): senza parole…
“Mi ritorni in mente” è un magnifico calembour, che all’inizio rimanda subito alla musica (alzi il mouse chi non riconosce la canzone…), e solo dopo fa apprezzare il secondo intento (parlare di “mente”), quindi è un titolo (ed una headline) veramente azzeccati.
Complimenti.

Art direction (la grafica): meglio una buona foto che tanti discorsi.
Non mi stancherò mai di dirvelo: il tempo di esposizione ad una manifesto affissionale è meno di 2 secondi (quando va bene). Ergo, una foto empatica e pulita è migliore di quei verbosi, inutili, prolissi discorsi con date, orari, persone, titoli e titoletti…

I media (le risorse): qual è il vero spreco?
Ogni associazione, almeno una volta, ha visto i suoi manifesti affiancati uno a fianco dell’altro, e forse si sarà posta il problema di come migliorare la propria visibilità, riducendo quello che appare uno spreco.

La campagna di questo mese mostra anche su questo una valida soluzione: stampare 2 manifesti diversi da attaccare affiancati, con un risultato matematico: l’affissione diventa orizzontale (uno sviluppo graficamente più efficiente, come una doppia pagina di giornale), e la superficie diventa quindi doppia. Lo spazio immediatamente si allarga e si possono inserire testi più grandi, quindi visibili (oltre che aumentare la dimensione dei loghi istituzionali, che male non fa…).

L’uso dei colori e dei contrasti è reso così più evidente dallo spazio a disposizione (più grande) e l’impaginazione da sinistra verso destra (proprio come su un giornale) favorisce una decodifica istintiva, senza grosse necessità razionali di lettura, soprattutto considerando il focus target di riferimento.

Qualcuno dirà che così facendo si devono stampare 2 immagini (con maggiori costi vivi), così facendo si presidiano meno posizioni affissionali, che l’affissione costa di più, che così facendo si spreca quindi comunque… Orbene, vorrei dire a questo qualcuno che lo “spreco vero” (anche se non misurabile immediatamente in euro) è l’inefficienza del non essere visti e perciò non essere ricordati, vanificando di fatto ogni centesimo speso.

Due secondi in più fanno la differenza… soffermarsi a leggere manifesti “pochi ma grandi” (e creativamente centrati) è sicuramente meglio che passare velocemente davanti a “tanti-piccoli-sbagliati” senza leggerne alcuno.

Alla prossima, e… fate pubblicità!!!

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