"Prima di tutto bisogna capire in quale ambito si può davvero dare una mano, perché non ha senso fare qualcosa in cui non si crede davvero.”
Con queste parole Marwen Saidi riassume lo spirito che lo ha portato, dalla Tunisia a Firenze, a rimettersi in gioco come volontario.
Ha 33 anni e una lunga esperienza di impegno civile alle spalle: con Amnesty International e con ATIDE Tunisi, associazione che promuove la trasparenza elettorale. Ha partecipato come osservatore alle elezioni presidenziali del 2014, imparando quanto sia importante sentirsi parte di una comunità. Oggi, da tre anni in Italia, ha scelto di mettere la sua esperienza e sensibilità al servizio di chi, come lui, sta cercando di orientarsi in un Paese nuovo.
“Molti miei connazionali si sentono un po’ persi” racconta. “Anche se sono fisicamente qui, a livello personale si sentono disorientati, perché mancano percorsi chiari di integrazione e ci sono anche difficoltà con la lingua. Ho pensato che potevo essere utile ad altre persone immigrate che hanno bisogno di capire come fare le pratiche o dove chiedere informazioni. L’amministrazione italiana è un po’ diversa da quella degli altri Paesi, e a volte basta una parola di incoraggiamento o un consiglio pratico per fare la differenza.
Il suo percorso ha incrociato quello dell’Arci Firenze, grazie al contatto con Cesvot, che ha segnalato la sua disponibilità a fare volontariato nel settore dell’immigrazione. “Quando Cesvot ci ha parlato di lui – racconta Marzia Frediani, referente Arci per le politiche antirazziste e dell’immigrazione – abbiamo organizzato un colloquio per conoscerlo meglio e capire insieme dove potesse esprimere al meglio le sue competenze. Marwen ha scelto di affiancarci in uno dei nostri sportelli informativi, dove supporta e orienta i cittadini con background migratorio ai servizi del territorio e nelle pratiche di regolarizzazione.”
Da quel primo incontro è nata una collaborazione che è diventata presto un legame umano. “Quando ha iniziato a conoscerci meglio – continua Marzia – gli abbiamo proposto di partecipare anche ad altri momenti della vita associativa, e per nostra grande fortuna ha accettato. La sua presenza è preziosa, non solo per il contributo concreto, ma per la prospettiva che porta, per l’energia e la sensibilità che condivide.”
Oggi Marwen è un punto di riferimento insieme a tutti gli operatori dello sportello legale per molte persone alla ricerca di supporto, ma anche un esempio di quanto il volontariato possa essere un ponte tra mondi diversi, una via per sentirsi parte di una comunità più grande.
“Mi ha colpito molto la determinazione delle donne che, nonostante tutte le difficoltà, vengono e insistono per integrare le loro famiglie nella società italiana” dice. “Ogni volta che le incontro, mi ricordano perché ho scelto di fare volontariato: per restituire un po’ di speranza e fiducia, ma anche per continuare a imparare dagli altri.”
Un incontro, quello tra Marwen e Arci Firenze, che racconta in modo semplice ma profondo cosa significa davvero “esserci” per gli altri: mettersi in ascolto, condividere esperienze, costruire legami che fanno crescere tutti.
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