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Linfan e Sophie, storia di due volontarie Expo 2015

A due mesi dall’inizio di Expo 2015 i Centri di Servizio per il Volontariato hanno intervistato 6500 giovani che vorrebbero partecipare al programma Volunteer Expoe quindi vivere un’esperienza di volontariato all’interno di questa grande manifestazione internazionale che si svolgerà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre.

In Toscana il Cesvot ha intervistato 285 candidati, tra cui 81 di origine straniera. In particolare un dato risalta su tutti: la multietnicità dei candidati residenti a Firenze. Infatti, se la media dei candidati stranieri residenti  nelle province toscane è del 14%, Firenze (e provincia) spicca con un dato impressionante, il 58% degli aspiranti volontari non è di nazionalità italiana (per saperne di più). Un dato importante, soprattutto se pensiamo che Expo sarà un concentrato di culture provenienti da ogni parte del mondo.

Tutti i volontari per Expo 2015, specialmente i più giovani, guardano a questa esperienza con grande entusiasmo. Molti sono davvero determinati a partecipare, anche perché sentono come proprio il tema che segna questa edizione “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.

Per capire meglio chi sono i volontari di Expo 2015 abbiamo scelto di raccontare la storia di due giovanissime candidate: Linfan e Sophie.

Linfan ha 23 anni, è nata in Cina e vive da quattro anni in Toscana. E’ simpaticissima, trasmette allegria e parla molto bene italiano. Nel 2010 era in Cina quando Expo si è svolto a Shanghai e appena ha saputo che nel 2015 Expo si sarebbe tenuto a Milano non poteva crederci! Durante l’intervista scherziamo cercando di capire se è lei che insegue Expo oppure il contrario!

Conosce bene il tema di Expo 2015, sa che la carenza di cibo nel mondo è uno dei problemi che ci affliggerà nei prossimi decenni e soprattutto affliggerà i paesi che, come la Cina, sono in continua crescita demografica. Vuole capire come poter dare una mano e rendersi utile. Pur essendo una giovane donna in un paese straniero non sembra sentirsi una ‘estranea’ ma si definisce una “cittadina del mondo”.

Il tema dell’Expo le sta molto a cuore, spera che si riescano a trovare sistemi di produzione che rispettino l’ambiente, che siano sostenibili. Vorrebbe un futuro in cui ci sia cibo per tutti. Quando le chiediamo perché ha deciso di candidarsi volontaria, Linfan ci risponde con una frase che le viene da una filastrocca che ascoltava da bambina: “Il cibo è la vita”. Una frase, spiega Linfan, “che per me è semplice ma fondamentale!”.

Sul finire dell’intervista le chiediamo: dove ti vedi fra cinque anni? E lei: “Forse a Shanghai!” ma poi ci dice che potrebbe restare a Firenze e aggiunge “ovunque mi troverò vorrei una vita colorata”.

Sophie,Quando, invece, abbiamo chiesto a Sophie perché voleva diventare una volontaria di Expo, è partita come un fiume in piena. “Ci sarà il mondo intero a Milano, ci saranno tantissimi paesi e tantissime nazionalità riunite in un solo posto. Forse non avrò mai l’opportunità di girare tutto il mondo; è come fare un viaggio rimanendo fermi!”.

Continua, è inarrestabile. “Mi immagino un miscuglio di gente, di colori, di sapori, di odori… e tantissime voci diverse, tutte le lingue possibili, un sacco di idee, un sacco di diversità, ecco quello che immagino! E tutto riunito lì, all’interno di un unico sito! Poi mi immagino anche di conoscere tante persone nuove…”. Da quando ha cominciato a parlare le si è illuminato il viso, ci racconta una storia ancora da vivere con l’emozione di chi l’ha immaginata già mille volte nella sua testa. Mentre la ascolto mi torna in mente una massima di Bertrand Russel: "l’entusiasmo è per la vita quello che la fame è per il cibo".

Vorrei farle altre domanda, quindi la interrompo: “Sophie, non mi hai ancora detto la tua età, dove sei nata, a che scuola vai…”. E lei riparte: “ho quasi 19 anni, sono nata ad Aosta e vado a scuola al Poggio Imperiale di Firenze. Un istituto meraviglioso! E’ bellissimo passare le giornate immersi nell’arte, penso che quasi nessuno abbia questa fortuna. Vediamo opere d’arte ovunque, dalle classi ai corridoi alla sala da pranzo, infatti è un museo a tutti gli effetti, visitabile”.

Mi racconta che a turno fanno le guide all’interno della scuola. Le piace dare sempre il massimo, in ogni cosa che fa ed ha scelto quella scuola proprio perchè ama il confronto tra culture diverse. Vive le classi multietniche come fonte di stimolo per conoscere e comprendere gli altri. Ride quando mi racconta che lei fa parte della “classe degli stranieri”, etichettata così perché c’è un tedesco, un inglese, un ungherese… (mi sembra l’inizio di una barzelletta vecchio stile!). Parla già scorrevolmente quattro lingue e trova entusiasmante poterle usare anche durante una stessa conversazione con i compagni di scuola.

Mi rendo conto che Sophie è più intraprendente e determinata di quanto sembri. Mi racconta che ha scelto questo liceo a soli 14 anni trasferendosi da Aosta e stando in convitto per i primi tre anni. Alla domanda: “cosa vuoi fare dopo la maturità, progetti futuri?”. Ecco il primo momento di indecisione. Sgrana leggermente gli occhi, aggrotta la fronte, lancia uno sguardo in alto a destra, sembra un po’ imbarazzata.

Poi mi dice che si annoia a fare sempre le stesse cose, quindi vuole capire bene cosa fare nella vita. Ancora studio, ma non subito. Il suo problema è che le piacciono tante cose ma non sa cosa scegliere. Quindi “sarebbe avventato” cominciare a studiare qualcosa per poi scoprire che non le piace davvero, potrebbe fare una esperienza lavorativa in Italia o all’estero, per poi decidere a quale università iscriversi. Insomma cambiare un po’, fare qualcosa di diverso da quello che ha fatto negli ultimi anni.

Prima di salutarci ci racconta che quando ha saputo da una amica che cercavano i volontari per Expo ed ha visto gli spot sul sito ha pensato: “io devo esserci!”.

Forse il nostro racconto su Linfan e Sophie non è ancora finito. Se diventeranno volontarie di Expo potremmo anche decidere di richiamarle per farci raccontare la loro esperienza a Milano!

Concludiamo, per ora, con una sola constatazione. Molti dei giovani che abbiamo intervistato vivono Expo 2015, non solo come una grande manifestazione di eventi e stand pronti a promuovere prodotti di tutto il mondo, ma anche e soprattutto come un’opportunità di confronto su un tema fondamentale per il nostro futuro. A breve partiranno per Milano con lo spirito di chi vorrebbe conoscere e migliorare il mondo cominciando da un piccolo gesto di impegno.

Qui il servizio di Tg 3 Toscana su Linfan e Sophie.

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