Il tema

Diamo un pacco (di pasta) alla mafia

Ecco gli ingredienti: impegno civile, tanta passione e una rete di solidarietà

Ci sono luoghi in cui la passione civile si intreccia con l'economia, l'impegno sociale con il commercio, luoghi in cui lo scambio delle idee di lotta per la giustizia e la cura per l'ambiente si mescolano con quello di prodotti di consumo. Ne è un esempio la rete delle Botteghe dei “Saperi e Sapori di Legalità” promosse dall’associazione Libera. Nomi e numeri contro le mafie in collaborazione con le molte realtà associative e collettive presenti sui territori della nostra penisola.

Descrivere questa realtà in modo unitario risulta difficile per la varietà di esperienze e di soggetti che permettono ogni giorno la promozione e la diffusione dei prodotti a marchioLibera Terra” provenienti dai terreni confiscati alle mafie. Queste terre, una volta sottratte alle criminalità organizzate, vengono rimesse a coltura grazie al lavoro di cooperative sociali ed agricole che, con il supporto di migliaia di giovani volontari che ogni anno trascorrono alcuni giorni di vacanza a lavorare e studiare su quelle terre, restituiscono a tutti noi luoghi “liberati” sottratti al sopruso e alla violenza.

Negli ultimi anni, con la nascita di nuove cooperative e con il rafforzamento delle storiche, la
produzione a marchio Libera Terra si è ampliata sia nella differenziazione dei prodotti alimentari sia in qualità (quasi tutti biologici). E’ emersa, quindi, la necessità di trovare sempre più canali di distribuzione in grado di trasmettere una nuova cultura della legalità, strettamente legata alla giustizia sociale, alla corresponsabilità, alla solidarietà.

Per questo i prodotti Libera Terra sono oggi reperibili, oltre che presso i supermercati Coop, nelle molte botteghe di commercio equo e solidale ma soprattutto presso le 15 botteghe dei “Saperi e Sapori di Legalità” sparse in tutta Italia: Bologna, Castelfranco Veneto (Tv), Corleone (Pa), Erice (Tp), Firenze, Genova, Mesagne (Br), Napoli, Palermo, Pisa, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Roma, Siena, Torino.

pacco_pasta_liberaTra gli scaffali delle botteghe si possono trovare i pacchi di pasta dal grano duro prodotto sulle ex-proprietà di Brusca e Riina, l'olio extravergine e i vasetti di peperoncino provenienti dai terreni sequestrati in Calabria ai Mammoliti e Piromalli, il vino Centopassi prodotto nel corleonese, i pomodorini secchi e i tarallini prodotti sui terreni della Sacra Corona Unita.

La bottega di Pisa, promossa dall’associazione Ora Legale e gestita dalla cooperativa sociale Axis – Acli x Impegno Sociale che si occupa di inserimenti lavorativi di persone svantaggiate, è nata proprio dalla convinzione che i luoghi di incontro che favoriscono lo scambio di idee, di relazioni umane, associative e di volontariato, possano diventare opportunità insostituibili per trasmettere i valori, le storie e i volti di coloro che ogni giorno lavorano sulla “frontiera” dei terreni confiscati.

Il progetto della bottega è nato nel 2009 a coronamento di un lavoro che da anni Libera e Avviso Pubblico stanno portando avanti sul territorio pisano a sostegno delle cooperative che lavorano sui terreni confiscati. Un sostegno economico che si rinnova di anno in anno con la raccolta fondi (circa 15mila euro) consegnati ad una cooperativa nascente in occasione della Carovana antimafia provinciale e con la promozione e la diffusione dei prodotti Libera Terra.

Ma è soprattutto un sostegno che trova espressione nella costruzione di relazioni di amicizia tra persone e tra territori, che non permettono di tacere alle intimidazioni e agli atti vandalici che spesso le cooperative stesse subiscono dalle organizzazioni mafiose. E’ il grido di chi non si rassegna alla violenza, lottando con le armi della denuncia, della cultura e di un pacco di pasta.

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