Storie

Da Firenze verso un coordinamento regionale

Intervista a Adriana Casini, presidente associazione Banche del Tempo di Firenze

A Firenze sono attive 4 banche del tempo: la Banca del Tempo di S. Croce, di Oltrarno, di Coverciano e la Banca del Tempo “La Danza delle Ore” promossa a Rifredi dalla Sezione Soci Coop. Grazie anche al progetto europeo “Tempo – Territorio e mainstreaming per le pari opportunità”, le banche del tempo fiorentine si sono costituite in associazione. Per saperne di più abbiamo intervistato la presidente Adriana Casini.

Quante sono le persone coinvolte e quali le attività più richieste nelle banche del tempo fiorentine?
Le persone coinvolte sono circa 250 e le attività che offriamo sono molto varie: dal preparare una cena, a fare orli a gonne e pantaloni, dai passaggi in macchina all'organizzare di corsi o visite guidate ai musei e poi i “mercatini di scambio” e tanto altro ancora. Lo scorso anno, nelle quattro banche del tempo fiorentine, sono state scambiate circa 600 ore.

E' possibile definire le banche del tempo una nuova e diversa forma di volontariato?
Effettivamente le banche del tempo rappresentano una diversa forma di volontariato perché si fondano sull'offerta o meglio sullo scambio volontario e gratuito di attività e servizi, ma si intersecano anche con lavoro di volontariato più 'tradizionale'. Recentemente, infatti, stiamo collaborando con la Rete di Solidarietà del Quartiere 2 per organizzare i cosiddetti “maglia caffè” che coinvolgono persone anziane che non sono in grado di uscire. E' un modo per fare loro compagnia e aiutarli a trascorrere un pomeriggio piacevole e diverso.

Firenze è stata non soltanto tra le prime in Italia a dotarsi di una banca del tempo ma anche la prima, nel 1999, ad attivare una banca del tempo scolastica presso l'Istituto ‘Buontalenti'. Che significa portare questa esperienza nelle scuole?
Dopo quell'esperienza purtroppo non siamo più riusciti ad attivare banche del tempo scolastiche perchè non abbiamo trovato la strada giusta per contattare gli studenti, sia liceali che universitari. Sarebbe, invece, importante coinvolgere gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado perché li aiuterebbe anche a socializzare, soprattutto gli studenti fuori sede. Lontani dalle famiglie, questi studenti hanno mille bisogni che noi potremmo aiutare a risolvere. E poi tra i nostri iscritti ci sono professori in pensione che potrebbero anche aiutarli nello studio. Riguardo alle elementari si potrebbero coinvolgere le madri che lavorano e aiutarle, ad esempio, nell'andare a riprendere i figli a scuola.

In Toscana ci sono circa 15 banche del tempo, alcune delle quali attive da anni ma, a differenza di altre regioni, non esiste un Coordinamento regionale. Non crede che, invece, sarebbe utile?
E' vero, sarebbe oltremodo positivo avere un coordinamento regionale. Ed ho, infatti, intenzione di attivarmi per costituirlo prima possibile, spero di riuscirci… Sarebbe importantissimo poter scambiare con tutte le banche del tempo della regione, sarebbe un arricchimento per tutti. Per esempio, i membri della banca del tempo dell'Isola d'Elba che devono venire a Firenze per cure mediche od esami complessi e devono trattenersi per più di un giorno, potrebbero trovare ospitalità presso qualche nostro socio. Ciò allevierebbe un po' i disagi ed anche le spese.

 

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