Home

Riconquistare la sobrietà e liberarsi dalla dipendenza: il racconto dei gruppi di A.A con la testimonianza di S.

Fondata negli Stati Uniti nel 1935, Alcolisti Anonimi  (A.A.) è diffusa a livello internazionale in circa 170 paesi ed è presente in Italia dal 1972, contando su una rete di Gruppi (circa 450) distribuiti su tutto il territorio nazionale. Sul sito alcolistianonimiitalia.it è possibile trovare la Regione di interesse ed i gruppi attivi. In Toscana sono presenti 22 gruppi, di cui 9 solo a Firenze. Insieme costituiscono l’Area Toscana, articolazione regionale di Alcolisti Anonimi Italia. Per chi è alla ricerca di contatti e informazioni è inoltre attivo il numero verde A.A 800 411 406.

Come funzionano i gruppi di auto mutuo aiuto di A.A

Alcolisti Anonimi  - Area della Toscana è una associazione di promozione sociale di auto-aiuto (self-help) che propone come metodo di recupero un programma spirituale articolato in 12 passi. L’alcolista anonimo mantiene e consolida la sobrietà utilizzando la propria esperienza nel recupero per aiutare chi è ancora nel problema ad affrancarsi dalla dipendenza dall’alcol. L’associazione è composta da alcolisti in recupero; non fanno parte dei gruppi A.A né operatori sociali o volontari esterni, né medici o terapisti e, benché A.A. collabori con qualunque organismo di settore, non si lega formalmente ad altre organizzazioni e istituzioni. L’Associazione è finanziariamente autonoma e si sostiene con quanto versato volontariamente dai propri membri, rinunciando a richiedere o utilizzare contributi pubblici e privati.

Principio ispiratore e cardine di ogni attività dell’Associazione è l’anonimato declinato, non solo come garanzia di riservatezza circa l’identità dei membri e le storie  e le testimonianze udite nelle riunioni dei gruppi, ma anche in significati più profondi, quali la parità dei membri e l’umiltà dei comportamenti, facendo sì che i principi e i valori dell’Associazione siano sempre anteposti alla personalità dei singoli componenti. Il metodo di recupero dell’alcolista in A.A. è fondato sulla partecipazione alle attività del gruppo, che è l’entità di base dell’Associazione. Nelle riunioni, in assoluta libertà e in anonimato, è possibile condividere la propria esperienza e soprattutto mettere in pratica il metodo dei 12 Passi.

La testimonianza di S.

«A un certo punto della mia vita io non avevo più lavoro né famiglia. Mia figlia aveva 13 anni,  ha vissuto tutto il mio alcolismo e aveva paura di me fino a che ho pensato, molto poco lucidamente e con scetticismo, di provare anche i gruppi di auto mutuo aiuto.

A quel tempo c’era il centro alcologico a Firenze e un medico mi ricoverò in tossicologia per 10 giorni, fu lui a consigliarmi di andare in comunità oppure nei gruppi. Il primo passo della letteratura di A.A  è resa e accettazione, accettare e arrendersi.

Io sarò sempre “S. l’ alcolista” finché vivo, mi piace definirmi come appartenente al popolo delle 24 ore, diciamo ogni giorno “oggi mi impegno a non bere” ma quello che accadrà domani è da scoprire. Resa e a accettazione valgono per tutta la vita, per accettare e arrendersi dove non si può fare più niente. Questo percorso abbandonata la sostanza ti fa crescere, continua per sempre  si integra alla propria vita, oggi serve per tutto.

In Alcolisti Anonimi impari che sei come tanti altri e che hai un problema. Prima di rimanere intrappolata nella dipendenza l’alcol semplicemente riempiva le mie insicurezze, mi faceva divertire ma al contrario di quello che può succedere io non sono mai riuscita a mettere la parola fine e a 26 anni  a qualsiasi ora mi svegliassi la prima cosa che dovevo fare era bere. L’unica cosa necessaria, un impegno totalizzante.

Il più grande cambiamento che viene richiesto è nella condivisione, nello stare insieme, la consapevolezza che mi salvo se riesco ad aiutare un’altra persona.

Riscoprire che c’è anche altro nella propria vita è il più  grande cambiamento che viene richiesto. Che il problema che ho io è il problema che hanno anche gli altri.  Io così ce l’ho fatta. Tu puoi venire nei gruppi liberamente, stare quanto vuoi, non ci sono requisiti. L’unico requisito richiesto è il desiderio di smettere di bere.

Quando racconto la storia di S.l’alcolista è molto probabile che si possa identificare una persona di età diversa, di sesso diverso, perché c’è un fil rouge che ci accomuna tutti. Smettere di bere non è solo smettere di assumere alcol ma cambiare vita, orari, amicizie, avere altre priorità.

A.A. è un’associazione di persone che mette in comune la propria forza ed esperienza al fine di aiutare altre persone a recuperarsi dall’alcolismo. L’anonimato per noi è fondamentale e serve nell’intento di sottolineare che siamo tutti uguali, è sconsigliato infatti parlare del nostro lavoro, della nostra provenienza sociale, perché questo creerebbe dei condizionamenti, il nostro impegno è anche in un ridimensionamento dell’ego. Tra i nostri fondamentali principi l’anonimato serve per relazionarsi con umiltà sapendo di essere accomunati nel medesimo percorso di recupero senza distinzioni alcune. Non si tratta di anonimato motivato da paura e pregiudizio.

Se ci sono testimonianze dolorose il gruppo si fa carico di quella trasmissione del dolore ma non c’è un tu per tu, anche perché c’è la necessità di ritrovare quell’ordine che non abbiamo mai avuto. Il confronto nel gruppo impedisce il parlarsi addosso e finita la testimonianza,  gli altri parlano alzando la mano, si racconta come si è riusciti a risolvere situazioni complicate, cosa si è trovato di utile per reagire, cosa si è provato a fare.

Quando dai la tua storia non ti aspetti niente in cambio, è una consapevolezza con cui devi fare i conti, perché devi ribaltare completamente la tua vita per come l’hai vissuta fino a quell’istante. Bisogna imparare a fare affidamento, e questo per una persona con dipendenza è un tema spinoso. Quello che ho capito dagli A.A è come ricostruire la fiducia in me stessa e negli altri».

×