Gli approfondimenti di Cesvot

8 marzo 2020: la storia di F.G.

Autodeterminazione, autonomia, indipendenza. Storie di donne che hanno trasformato la loro vita.

Nosotras è una associazione interculturale di donne italiane e migranti operativa da 22 anni. Spazio di relazione, incontro, accoglienza ed ascolto nelle sue sedi di sportello (Firenze, Empoli, Fucecchio, Scandicci), da Nosotras le donne trovano orientamento ai servizi sul territorio, uno spazio di mutuo aiuto, dove chi già ha avuto bisogno di ricorrere ai servizi dell'associazione si mette a disposizione di altre per sostenerle nella realizzazione del proprio progetto di vita, un cammino di empowerment.

Empowerment è il fulcro dell’attività, che potremmo addirittura definire circolare, dell'associazione che si traduce nel sostegno e ascolto di una donna, nel sostegno alla ricerca alloggiativa, nella promozione delle competenze necessarie per l'inserimento nel mondo del lavoro e orientamento ai servizi del territorio.

Da alcuni anni Nosotras ha stretto convenzioni per l'accoglienza post codice rosa di donne che emergono da percorsi di violenza, sviluppando così protocolli di gestione e accoglienza, stringendo collaborazioni a livello nazionale con le associazione del gruppo Reama (Rete per l'Empowerment e il Mutuo Auto Aiuto), decidendo di aprire, in collaborazione con la Fondazione Pangea, lo sportello Mia Economia per il sostegno a donne in situazione di violenza economica. Lo sportello è operativo su appuntamento, dopo la prima fase di ascolto viene deciso con le operatrici se e come è necessario l'intervento di professioniste per la risoluzione del caso.

F.G incontra Nosotras cercando un percorso di liberazione da una relazone distruttiva. L’incontro con l’associazione le fa riscoprire una determinazione che pensava di aver perduto per sempre.

“Mi ero ripromessa che non sarei scappata dal mio compagno fino a che mia figlia non si fosse sposata, anche se lui mi faceva sentire inutile, sbagliata, incapace. Il mio condizionamento era tale che temevo di creare problemi alle figlie e prima di pensare a me stessa dicevo di aspettare che almeno loro fossero libere e autonome. Sono italo-eritrea e per me era difficile abbandonare il condizionamento di potermi sentire libera senza benestare della mia famiglia, del marito. Inizialmente anche mia figlia più grande ha subito molto la mia scelta.

Io mi trascinavo, preferivo vivere per strada, tutto pur di non tornare da mio marito. Poi una connazionale mi ha portata da Nosotras e, non esagero, se dico che mi hanno rimessa al mondo. Io non volevo più vivere, non avevo più fiducia di me come persona, mi sentivo senza valore, sola al mondo. Mi hanno fornito assistenza legale, sanitaria, psicologica, vitto e alloggio, mi hanno fatto fare corsi, aggiornamenti. Soprattutto, mi hanno spiegato che la realtà è mettersi in discussione.

Mi sono presa di nuovo cura di me, ho partecipato a un concorso, l’ho vinto. Oggi vivo in Piemonte, una nuova vita, a contatto con il mondo, con le persone. Alle donne vorrei dire di accettare di aprire se stesse anche alle debolezze. Io mi sono abbandonata nelle braccia delle splendide donne di Nosotras, ho sentito finalmente che qualcuno fosse lì proprio per me” racconta F.G.

*Foto in alto dell'Associazione Nosotras - Campagna Io sono la chiave

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