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7 marzo-1 aprile 2016, Il diritto allo studio dei bambini rom

Intervista a Clelia Bargagli Stoffi, presidente associazione Articolo 34 di Pisa

Un bambino rom ha possibilità prossime allo zero di accedere a un percorso universitario, mentre le probabilità di poter frequentare le scuole superiori non superano l'1%. In 1 caso su 5 non inizia mai il percorso scolastico. Questi alcuni dati che emergono dall’ultimo Rapporto annuale dell’Associazione 21 Luglio, impegnata nella promozione dei diritti delle comunità rom e sinti in Italia.

La presenza radicata di pregiudizi e stereotipi, le difficoltà a partecipare con continuità alle attività scolastiche, la precarietà e l’inadeguatezza degli alloggi hanno evidenti conseguenze sulla possibilità dei minori di dedicarsi allo studio e incidono negativamente sul loro rendimento e sulle loro relazioni sociali.

Nel territorio pisano è attiva da alcuni mesi l’associazione Articolo 34, impegnata concretamente ad accompagnare e sostenere le famiglie di bambini e bambine in età scolare per favorirne il percorso scolastico. Abbiamo intervistato la presidente dell’associazione, Clelia Bargagli Stoffi.

Perché la denominazione “Articolo 34”? Come si svolge la vostra attività, quali sono i vostri rapporti con la comunità rom…  

La vostra associazione ha da poco bandito il concorso letterario “Fuoriclasse”: qual è lo scopo di questa iniziativa e chi può partecipare?

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