Non solo numeri

Toscana, 80 mila gli utenti dei servizi di salute mentale

Il 30% è minorenne e il 33,55% un nuovo utente. Calano i ricoveri ospedalieri

Nel 2011 in Toscana quasi 80 mila persone, circa l’1,6% della popolazione adulta (dati Sirsm - Sistema informativo regionale sulla salute mentale), si sono rivolte ai servizi di salute mentale territoriali della Toscana. Di queste oltre il 30% sono minorenni mentre il 33,5% risulta nuovo utente.  E’ il quadro che si presenta in Toscana in riferimento a coloro che si avvalgono delle strutture sanitarie per far fronte a disagi psichici.

Più confortanti i dati sui  ricoveri ospedalieri:  in questo caso, infatti,  sempre secondo l’indagine Sirsm che analizza l’andamento dal 1997 al 2011, la Toscana presenta una tendenza alla diminuzione in entrambi i generi mostrando, comunque, un’ulteriore diminuzione nel corso degli ultimi dodici mesi.

Fra il 2007 e il 2011 si è registrato inoltre un calo complessivo del 12,6% nel numero di prestazioni psicoterapiche erogate e del 16,4% nel numero dei soggetti  che ne ha usufruito. Nonostante l’aumento di coloro che hanno avuto accesso ai servizi di salute mentale, la percentuale di utenti che ha fatto richiesta di prestazioni psicoterapiche mostra un costante calo dal 14,3% nel 2007 al 10,7% nel 2011.

_29A8192In Toscana si rilevano 128 strutture che erogano assistenza psichiatrica, per un totale di 842 posti letto mentre le associazioni di volontariato che si occupano di salute mentale sono circa 127 (banca dati Cesvot).  Sono presenti sul territorio tre coordinamenti regionali: il Coordinamento Unasam Regione Toscana, la Rete Regionale degli Utenti Psichiatrici e il Coordinamento toscano delle associazioni per la salute mentale che, costituitosi nel 1993, ad oggi conta 43 associazioni di familiari e utenti (leggi intervista Gemma Del Carlo).
Il prossimo 29 novembre insieme alla Regione Toscana il Coordinamento ha organizzato il convegno “Quanto la persona è al centro della sua cura? IX convegno di programmazione e verifica sui servizi integrati per la salute mentale” che si terrà a Firenze nell’Auditorium Gruppo Mps, in via Panciatichi.

Sempre sul fronte delle attività svolte dalle associazioni di volontariato, negli ultimi dieci anni Cesvot ha patrocinato 128 eventi e sostenuto oltre 70 progetti tra corsi di formazione e progetti di intervento sociale promossi da altrettante associazioni. Grazie al bando “Percorsi di Innovazione”, Cesvot ha finanziato progetti per circa 430 mila euro, grazie ai quali sono stati attivati servizi socio-assistenziali, iniziative di sensibilizzazione, percorsi di inserimento lavorativo, interventi a sostegno dell’autonomia e dell’integrazione sociale delle persone con disagio psichico.

Ne è un esempio il progetto Costruiamo insieme il Dopo di Noi, promosso dall’associazione Nuovo Mondo Onlus, che nasce dal bisogno espresso dalle famiglie di ragazzi disabili, preoccupate dell’autonomia dei propri figli nel momento in cui i genitori non saranno più in grado di aiutarli. Da ricordare anche il progetto “Adotta un agricoltore: insieme per una nuova fattoria sociale” promosso dall’associazione Diapsigra di Prato, che si pone come obiettivo quello di sensibilizzare all’economia solidale attraverso lo sviluppo e la promozione dell’agricoltura sociale favorendo l’inclusione di soggetti svantaggiati.

L’associazione Il Campo di Booz, invece, con il progetto “Divise per unire”, ha lanciato una vera e propria sartoria artigianale per la produzione di divise da lavoro per i dipendenti delle strutture delle Domenicane di Santa Maria del Rosario. L’attività ha permesso di dare lavoro a donne in situazioni di forte vulnerabilità sociale, segnate dall’impossibilità di avere un’occupazione stabile.  Con il progetto “Porte aperte”, infine,  promosso dalle associazioni che fanno parte del gruppo Ass. Senese Down, si è approfondito un percorso verso l’autonomia delle persone con disabilità.

Va poi ricordato il ruolo svolto dal Coordinamento toscano gruppi di auto aiuto, fondato nel ’96, che rappresenta un punto di riferimento sempre più consolidato per le associazioni con corsi di formazione e sensibilizzazione sull’auto aiuto.

 

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