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Dall'esperienza dei Gas alla finanza etica

Nel 2009 Elinor Ostrom ha vinto il Nobel per l’economia. Sono state premiate le sue analisi della governance ed in particolare delle risorse comuni. Si tratta della prima volta nella storia che una donna riceve il Nobel per l’economia.
La Ostrom si occupa della teoria delle relazioni e cerca di far capire che tutti i beni comuni quali ad esempio acqua e foreste molto spesso vengono meglio gestite localmente, dalle comunità e dalle cooperative.

Finalmente nell’ambito economico anche le “comunità” trovano cittadinanza; con loro trovano riconoscimento le pratiche della reciprocità, della mutualità, del lavoro cooperativo, dell’impegno e della responsabilità sociale.
Se ciò è un fatto scontato nell’antropologia e in altri settori delle scienze umane non lo è fra gli economisti.
La storia dell’economia solidale dimostra che anche attraverso i comportamenti personali si attivano piccole rivoluzioni; essi, infatti, hanno un effetto contagioso nelle “reti sociali” e contribuiscono alla costruzione della società.

Come ben spiega Pietro Raitano nell’articolo omonimo, nell’economia solidale c’è “il seme dell’alternativa” a questo sistema, nel senso che non solo si auspicano ma anche si attivano pratiche nuove che possano essere coerenti con i valori ed i principi ai quali le persone coinvolte si ispirano.

In questo numero abbiamo voluto parlarvi proprio di questo “seme”, che oggi contagia sempre più cittadini promuovendo nuove abitudini e nuovi stili di vita più consapevoli, più etici, più responsabili. Abbiamo provato a raccontare le persone, le esperienze, i progetti ed anche le dimensioni dell’economia solidale in Italia ed in Toscana.

Ma abbiamo voluto anche far emergere il pensiero “politico” che anima i protagonisti, quel “popolo dell’economia solidale” che oggi vanta il 4% del Pil nazionale, ma soprattutto vanta soluzioni produttive e commerciali che rispettano la salute e la dignità delle persone e del lavoro, nonché la sostenibilità ambientale.

Impensabile fino a pochi anni fa.

Con questo numero Pluraliweb rinnova la sua veste grafica. Un passaggio volto a rendere il giornale più adeguato al web, più gradevole nella lettura, più semplice nella consultazione. La redazione di Pluraliweb saluta il fotografo Federico Barattini che inizia, da questo numero, il suo viaggio con noi nella rubrica “Foto d’autore”. Un anno insieme in cui “parleremo” di volontariato anche attraverso i suoi scatti.

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