Il tema

Storie di crowdfunding

Web, raccolta fondi e partecipazione dal basso

L’associazione Pegaso di Prato cerca una carrozza per Lucy. Lucy è il nome della cavalla, figlia di campioni, che non ha mai voluto scendere in pista e diventare una campionessa. Adesso Lucy, grazie ai suoi amici volontari, è salva ed è campionessa di riabilitazione per ragazzini diversamente abili al centro Pegaso. Questo progetto è presentato al pubblico sulla piattaforma Eppela; l’offerta dei donatori verrà prelevata solo nel caso che sia raggiunto il traguardo economico: i 5mila euro necessari per acquistare la carrozza che servirà a Lucy per portare a spasso anche i ragazzi che non possono salirla.

E’ solo un esempio di come un’associazione di volontariato possa promuovere un suo progetto in maniera alternativa; è un esempio di crowdfunding, dall’inglese crowd, folla, e funding, finanziamento. Il cosiddetto ‘finanziamento dal basso’.

Così Wikipedia: il crowdfunding è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizzano il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone ed organizzazioni… Il crowdfunding si può riferire a processi di qualsiasi genere, dall'aiuto in occasione di tragedie umanitarie, al sostegno all'arte e ai beni culturali al giornalismo partecipativo, fino all'imprenditoria innovativa e alla ricerca scientifica…

Visitando alcune delle più importanti piattaforme di crowdfunding si scoprono esperienze davvero interessanti, come Pubblicobene.it, un progetto di giornalismo finanziato dai lettori che propone un’informazione svincolata dall’assillo della cronaca e dello scoop, un giornalismo di inchiesta e di approfondimento. Intuitivo cogliere il profilo innovativo di questa proposta ed apprezzare, ancora una volta, la formidabile intelligenza collettiva che può esprimersi in rete.

In un periodo in cui le associazioni di volontariato lamentano la difficoltà di reperire i fondi necessari per realizzare progetti vitali per chi è in difficoltà, praticare nuovi strumenti può aiutare ad incontrare pubblico, consenso e condivisione e può rappresentare una scelta vincente. Certo è che un consiglio è d’obbligo: non praticare queste strade senza strumenti del mestiere, pena rimanere invisibili anche sul web: sintesi, efficacia mediatica della proposta, concretezza e parole appropriate… come in pubblicità!

Di crowdfunding si parlerà anche a Pisa il 7 ottobre durante l’incontro “Progetta, condividi, realizza” all’interno del primo Internet Festival 2012 “Forme di Futuro” (4-7 ottobre).

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